Quod bonum, felix faustumque sit

È l’augurio che voglio fare ai miei alunni di prima AFM e, attraverso di loro, a tutti gli alunni che sono ritornati a scuola: che la cosa vada bene, in modo felice e con fortuna!
Si, ne abbiamo davvero bisogno… di fortuna ma anche di perseveranza, resilienza e attenzione. Non è facile, ma dobbiamo fare il possibile per rimanere a scuola. Ai miei alunni di prima AFM ho chiesto una riflessione sulla quarantena: “Immaginatevi cronisti, impegnati a raccontare quel periodo”; così ho detto ai ragazzi, ed ecco quello che hanno scritto. Buona lettura.

È arrivata all’improvviso, ne stavamo parlando a scuola con i prof e ci siamo ritrovati a casa, chiusi a fare lezioni online, senza poter uscire. No, non è stato facile e non mi sono piaciute affatto. L’unica cosa buona è stato l’esame semplificato, senza scritti… una vera fortuna! Certo l’inquinamento è diminuito ma il prezzo pagato è stato alto. Ma si può non inquinare e rimanere liberi, senza mascherine e tutto il resto?

Per me è stata dura. La paura più grande? La salute dei miei nonni. All’inizio non capivo, poi la situazione peggiorò allora compresi che cosa stava accadendo. Non auguro a nessuno quei momenti. Ci hanno segnato per sempre.

Roba da non credere questo covid! La sua prima conquista è stata la Cina poi zitto, zitto ha preso aerei, navi, treni, tutti di prima classe per stare più comodo ed è arrivato in Europa e, come una bella donna, ha rubato il cuore all’Italia. Lui piccolissimo ha chiuso tutto, recludendoci in casa e bloccando le scuole, tutto a distanza… terribile! Cosa mi è mancato maggiormente? Anzi chi: mio nonno. È terribile pensare di poter trasmettere questo virus alle persone più care mettendo a rischio la loro salute. Un virus e tutto si è fermato. Auguriamoci che il covid non trovi più nessuno disposto a trasportarlo.

È una storia incredibile, chi la troverà sui libri di storia (perché sicuramente ci finirà) stenterà a crederci. Eppure è accaduto. Il virus era in Cina, pensavamo “ma è lontano” e, mentre perdevamo  tempo con le fake news, il Covid arrivò. Io sono stata raggiunta dal Covid e sono stata fortunata, ma soprattutto non ho contagiato nessuno. Ma non auguro a nessuno quei momenti.

E arrivò il Coronavirus, soprattutto nella zona più sviluppata e ricca del paese e nessuno poté dare la colpa ai poveri o ai disgraziati. Fu una tragedia, migliaia di morti, sembrava non finire mai. Ci siamo rialzati, con fatica, non tutti ancora hanno compreso le regole, tre semplici regole: mascherina, distanziamento, igiene. Sarà difficile spiegare questo ai posteri.

Tutti barricati in casa per ordine del governo, si usciva solo per viveri e medicine. Al lavoro in pochi, quelli sono stati gli eroi: medici, infermieri, volontari, poliziotti, vigili… Poi le lezioni online. All’inizio sembrava tutto bello poi… una tristezza e una noia! No, proprio no. Mi mancavano la scuola e i compagni, tutti quanti. In generale sono stato bene in quarantena anche se gli amici mi mancavano. Ripensandoci è accaduto molto in fretta. Prima abbiamo pensato: “da noi non arriverà”, poi “è soltanto un’influenza” e alla fine è arrivato presentandosi: “ Salve, sono il Covid 19”… e ci ha presentato il conto.

La quarantena posso raccontarla anche così: mi svegliavo quando volevo, lezioni poche e semplici, l’esame facilissimo e tante partite alla Play. Poi, però, tutti in casa ad ascoltare il TG della sera che non portava nulla di buono.

La quarantena è stata come combattere una guerra contro un nemico invisibile: non si sapeva e non si sa cosa è veramente e i danni sono enormi; in poche parole una tragedia. Dobbiamo ringraziare tutte quelle persone che hanno lavorato in prima linea per salvarci e, come in una guerra, ci hanno lasciato la vita. La scuola non si è arresa e si è trasferita online. Certo, non è la stessa cosa ma non si poteva chiedere di più.

Il 2020 sarà ricordato, anche nei libri di storia, come l’anno del Coronavirus. Ma poi perché dargli la corona? Chiusi in casa ad avvilirci davanti ad un telegiornale che toglieva le speranze. Quei camion con le bare… terribile.

Non avrei mai immaginato di fare scuola in questo modo, online. All’inizio sembrava tutto bello, poi ti accorgevi che imparare senza gli amici e senza lavori di gruppo era noioso. Ho rimpianto la scuola in presenza e i miei Prof. Per tutti è stato un periodo difficile, in tutti lascerà un segno per la paura.

Ricorderò una strana scuola fatta di telecamere e audio spenti per continuare a dormire, le cose che si complicavano e l’esame che arrivava. Ero come bloccato. Poi tutto è andato per il meglio, ma non è stato facile.”

Il 2020, l’anno del Covid. Questo nemico piccolissimo e fortissimo che ci chiuse in casa, che portò tante morti e tanti problemi economici. Poi sembrò passare e si ebbe per un istante l’impressione di poter tornare alla normalità. E ora? Il virus sembra ancora una volta pronto a ricominciare la sua corsa: che succederà?

Potete non crederci ma nel 2020 tutto si è fermato. Anche il sistema solare era lì lì per fermarsi! Siamo stati chiusi per salvare il mondo, gli eroi erano diventati anche le persone che stavano sedute sul divano apparentemente a fare nulla, in realtà a salvare il mondo da altre morti e altri contagi. Ci è mancato tutto: baci, abbracci, strette di mano, carezze, pranzi con i nonni. Ma non erano i soldi a renderci felici?

Era il famoso 2020 (così verrà narrato nei libri), quel giorno non sapevamo una cosa: quello sarebbe stato, per l’anno scolastico in corso, l’ultimo giorno di scuola ed era ancora febbraio! All’inizio sembrava tutto facile: cucinare, prendere il sole nel terrazzo, guardare le serie tv con la sorella, fare cose che prima non si facevano. Poi però la nostalgia ti prendeva: gli amici, i parenti. Infine il Covid è entrato in casa e tutti abbiamo tremato. Per fortuna è andato tutto bene ma non è stato facile… nemmeno ora. Poi, finalmente, siamo tornati a scuola. Non mi sembra vero. Questa è la scuola, con i compagni accanto anche se un po’ distanziati.

Sarà difficile spiegare la prima volta della scuola online a chi verrà dopo di noi. Telecamere spente, pagine di windows aperte per giocare a Fortnite, l’amico che canta mentre c’è lezione, pensando di avere il microfono chiuso!!! Poi le interrogazioni, con i post-it ovunque e l’esame senza scritti. Ma sarà difficile spiegare ai posteri tutto questo. La scuola ancora chiusa per una seconda ondata? Speriamo proprio di no.

I ragazzi della Prima A  AFM

P.S. Ancora una volta i ragazzi sorprendono e ci fanno riflettere. Abbiamo bisogno delle loro parole per ricominciare e ripartire. Parole tenere e forti, dirette e divertenti. Sì. Abbiamo bisogno delle loro parole e dei loro volti. E noi metteremo il vestito più bello per ricominciare. La Prof. Anna Grazia Mandrelli.

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