
Recensire la scienza
Gli studenti delle classi terze Liceo hanno partecipato quest’anno al Premio Asimov, un concorso destinato ad opere di divulgazione e di saggistica scientifica particolarmente meritevoli. Esso è rivolto sia agli autori delle opere in lizza che a migliaia di studenti italiani, che decretano il vincitore con i loro voti e con le loro recensioni, a loro volta valutate e premiate da commissioni regionali. Leggiamo i due contributi maggiormente apprezzati della nostra scuola, che hanno ricevuto attestato di merito nella fase regionale.
Marco Crescenzi, “Più in alto degli dèi. L’ingegneria genetica dell’uomo prossimo
venturo”
Recensione riconosciuta con attestato di merito all’edizione del Premio nazionale “Asimov” 2025 a cura di David Pinzari
In un’epoca in cui ogni innovazione biotecnologica può determinare il destino dell’umanità, “Più in alto degli dèi” di Marco Crescenzi si impone come un avvincente excursus sull’ingegneria genetica, capace di unire scienza ed etica con passione e un tocco di fantasia. Attraverso un viaggio che parte dai pilastri della genetica classica, illuminati dalle rivoluzionarie scoperte di Mendel, l’autore conduce il lettore verso le frontiere avanzate dell’editing genetico. Con una scrittura essenziale ma accurata, Crescenzi rende accessibili concetti complessi, trasformando le informazioni in un’esperienza gradevole e illuminante.
Il saggio non si limita a essere un percorso espositivo, ma assume anche la funzione di
avviso per il futuro. Con determinazione, lo scrittore solleva interrogativi cruciali: è giusto manipolare il DNA umano per perseguire un ideale di perfezione? In che modo le
innovazioni possono diventare patrimonio comune anziché strumenti di discriminazione?
L’autore trasforma ogni pagina in un invito alla riflessione critica e responsabile, ponendole basi per un progresso che unisca innovazione e giustizia sociale.
Nonostante la chiarezza espositiva, alcune sezioni del libro potrebbero beneficiare di
un’analisi più dettagliata delle implicazioni filosofiche e dei dilemmi etici legati
all’ingegneria genetica. Un maggior approfondimento di questi aspetti avrebbe donato al
saggio una dimensione emotiva supplementare, evidenziando come le scoperte
scientifiche non siano soltanto numeri e dati, ma esperienze che plasmano la nostra
identità e il nostro futuro. Tuttavia, questa mancanza non interferisce nell’importanza e nel valore del lavoro di Crescenzi, che riesce comunque a offrire una panoramica completa e stimolante delle biotecnologie moderne, suscitando nel lettore una forte curiosità e un profondo rispetto per la materia.
Con una prosa incisiva e priva di formule sterili, Crescenzi lancia una sfida al lettore:
guardare oltre l’innovazione fine a se stessa, prendendo consapevolezza di un impegno che guidi l’Homo Sapiens verso un domani in cui scienza e moralità siano legate da
una reciproca dipendenza.
“Più in alto degli dèi” è un saggio che ha tutte le carte in regola per essere considerato
eccellente nel suo genere. Non solo dà una comprensione dettagliata delle biotecnologie
contemporanee, ma fa riflettere sulle implicazioni etiche e sociali delle nostre scelte
scientifiche. Se siete interessati alla scienza, forse anche alla filosofia o semplicemente
curiosi di scoprire nuovi orizzonti, questo lavoro è un must assoluto.
Preparatevi a rimanere stupiti, ispirati e, soprattutto, trasformati.

Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, “Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano “
Recensione riconosciuta con attestato di merito all’edizione del Premio nazionale “Asimov” 2025 a cura di Manuel Granci
Trentino Alto-Adige, 2018. Sulle Alpi si abbatte una tempesta potentissima proveniente da Nord che viene soprannominata Vaia e contribuisce all’aumento di un grande pericolo per la vegetazione alpina: il bostrico tipografo, un minuscolo coleottero peloso e arancione. L’animale distrugge dall’interno molti degli alberi presenti sugli altipiani della Val di Fiemme e della Val di Fassa e il loro continuo rinsecchimento incuriosisce ma al contempo preoccupa gli autori del libro.
Pietro, un antropologo, cerca, coinvolgendo il dottore forestale, giornalista e amico Luigi, di far uscire alla luce ciò che comporta il proliferare del bostrico nei territori dell’Italia del Nord e le conseguenze che esso può portare. Nel corso della narrazione si possono sentire gli stili differenti dei 2 autori che offrono un punto di vista ora antropologico ora scientifico sul “caso bostrico”, un caso che mette anche il lettore davanti ad un’importante realtà che sembra ormai essere stata dimenticata: la grande utilità del rapporto tra uomini, piante ed insetti in questo fragile
ecosistema.
I due autori tramite la loro passione e la loro amicizia ci offrono anche la possibilità di vivere le emozioni di coloro che sono vissuti tra i boschi e soffrono nel vederne il cambiamento, traendone anche approfondite analisi storiche. L’opera è una precisa analisi di uno dei tanti problemi che affliggono la vegetazione alpina e che purtroppo non vengono approcciati talvolta nel modo giusto.
Il libro fornisce informazioni di tipo scientifico, storico, culturale ed economico sulla diffusione del piccolo insetto e nel saggio questi problemi vengono narrati rispettivamente dagli autori che durante le ricerche si sono tenuti costantemente in contatto.
Parlando di montagna ci vengono alla mente, ad esempio, le lunghe camminate, le discese con gli sci e i magnifici paesaggi che si possono ammirare dalle cime, ed è proprio su di loro che si basa l’opera. Gli uomini al giorno d’oggi amano osservare il paesaggio ma ben pochi si preoccupano della sua cura e dei danni che può subire.
L’opera è molto scorrevole e la semplicità dei termini rende facile la lettura. I capitoli sono di breve lunghezza e concedono un cambiamento rapido di argomento che però non fa perdere senso e linearità al discorso. L’unico cambiamento che si può largamente notare sono i punti di vista che entrambi gli autori forniscono nei loro racconti, tra cui i pensieri più profondi di Luigi che sembra quasi sentirsi in colpa per le persone che non sanno ciò che sta accadendo nei boschi da loro attraversati.
Consiglio vivamente il libro agli amanti della montagna che hanno curiosità per quanto riguarda le vicende nel tempo e nello spazio dei boschi alpini e in particolare degli abeti
rossi e a coloro che risiedono nei luoghi descritti che potrebbero ritrovare alcune esperienze personali nelle narrazioni dei due autori.
